Si arrivava dai nonni il giorno dell' antivigilia di Natale, col cuore pieno di aspettative. Innanzitutto c'era l'Albero da addobbare . Era un compito che spettava ai bambini e il rituale era sempre lo stesso : non appena varcata la soglia della casa col cancello giallo si correva in cucina dove, sul lungo tavolo, c'era la scatola di cartone marrone. La scatola degli addobbi. C'era una lanternina verde con la lucina gialla dentro, c'era una pannocchia, c'erano palline decorate con i brillantini e qualche pallina di vetro dai colori incredibilmente brillanti. E poi le ghirlande : d'oro e d'argento. E le lucine : erano delle campanelline bianche con la lucina arancione. Mettevano tanta allegria. Stefania e Marco, in silenzio, lavoravano attorno all'albero. Era un pò smilzo e spelacchiato ma era il "loro" albero e ne erano molto fieri. Sceglievano accuratamente la posizione di ogni singola pallina e stavano attenti a mettere le lucine vicino alle palline che potevano rifletterne meglio il bagliore.
La mamma nel frattempo era salita nelle stanze da letto a mettere le "moneghe" nei loro lettini: faceva molto freddo e le lenzuola erano ghiacciate. Le moneghe, degli strani attrezzi in legno con al centro un braciere incandescente, scaldavano il letto e addolcivano il momento in cui ci si infilava sotto le coperte. Che bello, che calduccio...
La nonna preparava la cena e il nonno finiva gli ultimi vestiti da consegnare prima di Natale.
Quando avevano finito l'albero i bambini lo mettevano sulla finestra, di modo che si potesse vedere anche da fuori. Ed era davvero bellissimo scorgerne le lucine arancioni nel rettangolo della finestra, faceva venir voglia di entrare e sedersi intorno al tavolo a chiacchierare o a fare una partita a carte.
Dopo cena tanta allegria e voglia di stare insieme. Fuori freddo e nebbia, tanta tanta nebbia.
L'indomani sarebbe stata la Vigilia di Natale, il giorno più bello dell'anno. La mamma voleva che i bambini andassero a letto presto e li accompagnò di sopra, lungo la stretta e ripida scala di legno.
La camera da letto era immersa nel buio, il tepore delle moneghe aveva riscaldato l'ambiente , Stefania e Marco si misero i loro pigiami e si rintanarono al calduccio nei loro lettini.
Rimasero soli con i loro sogni di bambini : in lontananza, attutito dalla nebbia, si sentiva il canto degli zampognari e il lampione appeso davanti alla finestra sembrava la stella cometa....
Miss Marple
splendida.. e auguriFranca
RispondiEliminama che meraviglia, è un racconto dolcissimo!
RispondiElimina