giovedì 19 novembre 2009

* Leggiamo un pò insieme ? *



"Le finestre delle case, ricoperte di uno spesso strato di ghiaccio e di neve, sembravano di gesso, e sulla loro superficie opaca si muovevano i riflessi colorati degli alberi di Natale accesi e le ombre delle persone, come se dalle case volessero mostrare alla gente in istrada le immagini di una lanterna magica riflesse su bianchi lenzuoli."

Mi sembra di vedere i paesaggi che descrive, i paesaggi della Russia e i paesaggi del cuore. La neve, il ghiaccio, il sole, le betulle. Quegli alberi spogli d'inverno che, ricoperti di ghiaccio, sembrano merletti. Quelle lunghe braccia nere protese verso la luna, verso un sole lattiginoso che non riesce, che non può scaldare. Il Dottor Zivago è rimasto solo, o forse è sempre stato solo. Non con Tonia e i suoi figli, per i quali è un estraneo, non con Lara e sua figlia, che allontana da se con l'inganno. Per il bene di lei.
Mi ha sempre affascinato, dei russi di ieri come dei russi di oggi, l'attaccamento che hanno nei confronti della loro terra, del loro paese. "La nostra grande madre Russia" è un modo di vivere, di essere, di sentire. In questo romanzo si tocca con mano, si sente.
E' bello sapere che la prima edizione mondiale, nel novembre 1957, è italiana.
Miss Marple

3 commenti:

  1. Piacere conoscerti, siamo insieme nel RR granny square. Ritorno presto per conoscerti un po meglio, Renata.

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  2. Scusal'intrusione STEFY MA TU NON HAI UNA SERIE DI BLOG CHE SEGUI? CIA OFRANCA

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  3. ciao! Se ti va di passare dal mio blog ho un premio per te!
    un abbraccio

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