venerdì 16 ottobre 2009

** Roberta **

Roberta, ecco il nome della bimba misteriosa. Aveva la stessa età di Stefania ed era l'ultima di cinque fratelli. Viveva con la sua famiglia nell'ultima casa sulla sinistra della contrada; la casa col cancello giallo, invece, era la prima sulla destra. Proprio sull'angolo. La contrada, Via Di Mezzo per la precisione, divenne ben presto un mondo a parte. Un mondo i cui padroni erano i bambini che lo vivevano con la loro allegria, i loro giochi, le loro corse pazze su e giù : Roberta e sua sorella Fiorenza, i bambini del Genio e della Rita e .... Stefania e Marco. Era il punto d'incontro : da lì si partiva per ogni genere di avventura. Il giardino della casa col cancello giallo era sempre aperto a tutti, ma anche le stalle dei Bianchera con quell'odore aspro di mucche o semplicemente la strada, con quel pezzo di muraglia che adesso non c'è più e sulla quale era divertentissimo arrampicarsi.

Sarà stata l'età, sarà stata la stessa faccia con colori diversi, sarà stata una specie di "affinità elettiva" ... fatto sta che Stefania e Roberta divennero ben presto inseparabili. Era quello il tempo dei giochi scatenati, fisici, di grandi arrampicate sugli alberi, di spinte sull'altalena , di pappette fatte col mangime delle galline della nonna Delia. Di nascondino. E il freddo, che lasciava addosso un odore iinconfondibile. Si andava verso il freddo, verso l'inverno... ma questo non era d'ostacolo ai pomeriggi passati fuori. Giacca a vento, pantaloni di velluto e una bella berretta di lana ficcata in testa dalla mamma.

Roberta non parlava. O meglio, parlava solo con Stefania. E con la sua famiglia, certo, in cui però le parole non avevano tanto peso... Roberta era l'ultima, c'erano altri figli da seguire e lei viveva libera e incustodita come una bestiolina selvaggia.

Quando Stefania e la sua famiglia arrivavano in macchina da Milano lei era lì, sul cancello ad aspettarla. E zitta zitta li seguiva in casa dei nonni. Si faceva lavare le mani e la faccia dal papà di Stefania. Anche questo era un rito. E subito le due amiche a correr fuori, ad inventarsi qualche gioco da fare. Legnetti, fiori e petali da strappare, sassi, lumachine... poche parole, in ogni caso. Ma Stefania se lo ricorda ancora il suo modo di dire "Ciao Stefagna...".

Oggi ne approfitto per ringraziare due delle mie più assidue lettrici : Raffaella e Francesca. Vi ringrazio per i vostri complimenti, per la vostra compagnia in questo tuffo nel passato.
Vi piace la foto di oggi ?
Miss Marple




2 commenti:

  1. Ciao, che bello questo tuffo nel passato, mi riporti indietro alla mia infanzia, giocavamo con quello che si trovava attorno a noi: legnetti, foglie... senza troppe pretese, ma che divertimento!!!
    Non ci si annoiava mai, finito un gioco se ne inventava un altro.
    La foto di oggi è molto bella, è stata scattata alla fine degli anni 70? Che bella questa amicizia, aspetto la prossima "puntata".
    Un affettuoso abbraccio
    Raffaella

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  2. Grazie a te!
    anch'io ho ripensato con un velo di nostalgia a quanto era bella la nostra infanzia, fuori con gli amici , con la fantasia ad inventarci giochi, che bei tempi!
    Anche la foto è bellissima.
    attendo la prossima puntata!
    baci baci

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